Siete alla ricerca di idee per una gita autunnale fuori porta, anche super breve? Orvieto in un giorno si gira tranquillamente; è la meta perfetta, tipica cittadina umbra a pochi chilometri da Roma, facilmente raggiungibile sia in treno che in macchina. Vanta un centro storico ricco di chiese, palazzi e monumenti di gran pregio, ma anche di trattorie dove si assapora la cucina locale in tutta la sua bontà e genuinità.
Prima di accedere al cuore della città la ammirerete in lontananza, dall’alto delle rocce tufacee sulle quali sorge, caratteristica comune a tutti i paesi e ai borghi della valle tiberina. Vi addentrerete tra le prime salite, e noterete come i colori autunnali degli alberi si intonino perfettamente alle atmosfere dei suoi vicoli medievali quasi intatti.
Cosa vedere ad Orvieto in un giorno
Il Duomo
Il duomo attrae il maggior numero di visitatori: dal vicolo di fronte si staglia timidamente in prospettiva per poi farsi ammirare in tutto il suo splendore nella piazza antistante; maestoso all’esterno, la facciata ricorda quella del duomo della vicina Siena, e maestoso all’interno, con gli affreschi del Signorelli e di Beato Angelico.
A pochi passi dal capolavoro, scendendo leggermente verso il basso, troverete un belvedere che si affaccia sulla verdissima campagna orvietana; è uno degli angoli più romantici e suggestivi.
Torre del Moro
Non so voi, ma io adoro guardare le città dall’alto, per cui ogni volta che ne ho la possibilità, approfitto immediatamente. La Torre del Moro è uno dei punti punti più fotografati: salendo circa 250 scalini, una volta in cima, godrete di una vista meravigliosa sui tetti orvietani ma soprattutto sull’imponente Duomo.
Orvieto sotterranea
Nell’antichità gli abitanti di Orvieto erano soliti costruirsi dei rifugi, vere e proprie abitazioni scavate nella roccia. Si tratta dell’esoterica città sotterranea, tappa assolutamente necessaria anche se visitate Orvieto in un giorno. Vi troverete dinanzi a suggestivi tunnel e affascinanti pozzi, tra loro collegati.
Pozzo di San Patrizio
La più grande espressione di queste ingenti opere è il pozzo di San Patrizio, capolavoro ingegneristico commissionato al Sangallo dall’antipapa Clemente VII nel Cinquecento, che, rifugiatosi proprio nella città di Orvieto dopo il sacco di Roma, richiese l’opera al fine di proteggersi e garantirsi acqua in caso di assedio. Il pozzo è così profondo (54 metri di altezza, 13 di larghezza e con ben 248 scalini) che forse, da questa sua caratteristica, ne deriva il famoso detto “essere come il pozzo di San Patrizio”.
Probabilmente il nome si rifà ad una antica leggenda irlandese, dove esiste un pozzo simile all’interno di una caverna; però in questo caso si tratta solo della conformazione di una particolare cavità naturale, non di una costruzione di tale ingegnosità.
Qualcosa di simile esiste a Sintra nella Quinta da Regaleira; ma considerando che questa risale alla metà dell’Ottocento (peraltro opera dell’architetto italiano Luigi Manini) e che si ispira ai gironi infernali danteschi, ci si rende conto della diversità dei presupposti legati al commissionamento e alla finalità delle due opere. Il pozzo di San Patrizio ad Orvieto è solo un’altra delle meraviglie a cui i nostri occhi sono abituati, senza esserne del tutto consapevoli.
Orvieto in un giorno: dove mangiare
È davvero arduo scegliere tra le numerose ottime trattorie, ma La Pergola merita una menzione speciale. Non solo per il buon cibo, ma per la sua posizione. Centrale e adiacente al famoso negozio di stravagante oggettistica handmade e di antiquariato, “Il Mago di Oz”.
La gestione è da sempre familiare e l’ambiente molto informale; possiede un cortile coperto perfetto per piacevoli pranzi o cene all’aria aperta. La cucina è ovviamente quella tipica orvietana, e ogni piatto può essere sapientemente abbinato ai vini locali.
Il Duomo di Orvieto mi ha stupito: credo seriamente che sia uno dei più belli d’Italia. E poi la cittadina è super graziosa, ci tornerei volentieri.
È vero, molto graziosa e curata. Una delle tante bellezze a cui siamo abituati e a cui spesso non diamo troppo valore