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Palazzo Caetani a Fondi, uno dei tesori della città
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RIVIERA DI ULISSE

Palazzo Caetani a Fondi, uno dei tesori della città

Palazzo Caetani

Assieme al Castello baronale, il Palazzo Caetani è uno dei simboli della città di Fondi e del suo magnifico centro storico.

La storia di Palazzo Caetani

Dopo il 1140 i dell’Aquila, signori normanni che controllavano la contea di Fondi, eressero un torrione quadrangolare con funzioni di residenza-fortezza. Tuttavia, si può parlare di un vero e proprio palazzo signorile solo a partire dal 1299, con l’avvento del conte Roffredo Caetani.

Le vicende iniziano a farsi intriganti qualche decennio più tardi.

Si narra che il Conte di Fondi Onorato I Caetani avrebbe prestato del denaro a papa Gregorio XI. Dopo la sua morte, il successore si rifiutò di onorare il prestito. Fu questa la scintilla che portò il nobile fondano a promuovere l’elezione dell’antipapa Clemente VII e a dare inizio allo Scisma d’Occidente nel 1378.

La notorietà di Fondi aumentò quando il maestoso Palazzo Caetani divenne sede della curia dell’antipapa.

Sebbene l’elezione di Clemente VII sia uno degli eventi principali che attanagliano la storia del Palazzo, è con Onorato II Caetani che l’edificio conobbe il suo periodo di massimo splendore.

In seguito, dal 1528 al 1534 fu la dimora prediletta di Giulia Gonzaga, bellissima nobildonna legata alla storia e alla cultura di Fondi. Straordinaria mecenate, fece della città una “Piccola Atene”.

Così come il Castello baronale, il Palazzo Caetani subì pesanti danni nel 1798 durante l’invasione francese e poi, successivamente, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Struttura architettonica

L’edificio venne costruito su un tratto di cinta muraria di epoca romana (ancora oggi ben visibile). Una passerella di legno lo collegava al vicino Castello Baronale, mentre una tribuna lo collegava al coretto della Chiesa di San Pietro.

Osservando la facciata, si resta colpiti dalle ampie finestre, realizzate da un architetto catalano. Le decorazioni si ispirano a figure fantastiche e a strumenti musicali.

Il Palazzo si sviluppa su tre livelli.

Al piano terra c’erano le stanze da letto per cuochi e domestici, ripostigli per la conservazione di vino, olio, aceto (trasformate poi in stalle a fine ‘600), la cucina e un deposito per l’artiglieria.

Al primo piano era situato il salone principale, dotato di due camini e uno splendido soffitto ligneo finemente decorato. La cosiddetta sala delle donne conduceva ad altre stanze tra cui quella di Giulia Gonzaga, mentre la camera dell’oratorio conduceva alla stanza del conte.

La camera picta è ricca di pitture con decorazioni floreali, anfore, pavoni e nelle lunette è sempre presente la rappresentazione di un’aquila con le ali spiegate, evocativa della famiglia dell’Aquila che precedette i Caetani.

Sempre al primo piano, nell’ala sinistra era situata una cappella sulla cui sommità è visibile lo stemma dei Caetani d’Aragona.

Palazzo Caetani oggi

Attorno al 1925, Gelasio Caetani diede inizio ad una massiccia opera di recupero del Palazzo. Il complesso monumentale è stato poi acquistato dalla Regione Lazio, che ne ha curato la valorizzazione. Sono stati restaurati gli affreschi della camera picta, che rappresentano uno dei rari esempi di ciclo pittorico profano nel Lazio.

Oggi si accede a Palazzo Caetani da un cortile affacciato su Corso Appio Claudio e una rampa di scale conduce alla sala principale, spesso sede di esibizioni temporanee, conferenze e concerti.

Palazzo Caetani è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 16:30 alle 20:30. L’ingresso è libero.

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