Quando si fondono moda, cultura e tradizioni accade sempre qualcosa di magico. Soprattutto se la cultura in questione è quella salentina: tacco d’Italia, (quasi) fine del mondo. Con la sfilata Dior a Lecce qualcosa cambierà.
Un piccolo capoluogo di provincia, conosciuto soprattutto per essere il principale centro del barocco italiano, per 22 minuti ha fatto il giro del mondo.
Quello che Maria Grazia Chiuri ha combinato ieri sera passerà alla storia, e non ci sarà un solo salentino che dimenticherà il suo nome.
Ha consacrato Lecce e la Puglia a livello internazionale, preparandole finalmente a spiccare il volo. Un evento di tale portata forse il Salento non lo aveva mai visto.
C’era tutto, ed era perfetto: le luminarie delle tipiche feste patronali, un’orchestra, un corpo di ballo che danzava a suon di taranta, gli abiti indossati dalle donne di una volta palesemente ispirati alla civiltà rurale: fazzoletto in testa, rigidi bustini e gonne larghe adatte al duro lavoro nei campi.
Queste rivisitazioni fortemente identitarie sono sfociate in creazioni sobrie ma d’impatto, di un’eleganza unica. Il tutto, nella cornice senza eguali dell’imponente Duomo di Lecce.
La stilista non ha lasciato nulla al caso, e il suo animo femminista ha richiamato l’attenzione di tutti: tra i messaggi più belli lanciati dalle luminarie, c’era questo: “She is clothed with strenght and dignity”. Un vero e proprio inno alla potenza delle donne, senza se e senza ma.
E non c’è polemica che tenga: a beneficiare della sfilata Dior a Lecce non sarà solo la città, ma un sistema di valori autentico ed unico al mondo, che va tutelato, preservato con forza, ma anche “sfruttato” per garantire una maggiore visibilità alle comunità locali, alle tradizioni ben radicate, alla bellezza di una terra che passo dopo passo si sta conquistando il suo posto nel mondo. E da protagonista.
Ho trovato l’allestimento della sfilata veramente sorprendente, in linea con quella che è la tradizione del nostro Paese. Un evento dalla forte risonanza che sicuramente contribuirà a far conoscere una città come Lecce
Ho amato tutto di questa sfilata: ambientazione, musica, ballerini e anche gli abiti! È stato veramente un evento unico!
Bello che moda, moderno e antico si mescolino. Io sono nata in Salento, ma quando ero piccola nessuno sapeva dove si trovasse. Comunque quelle luminare…
Ho letto di molte polemiche a seguito di questa iniziativa. Personalmente considero molto vantaggioso questo sodalizio tra moda, cultura e turismo. La bellezza è unire diverse espressioni artistiche per apprezzarne il risultato. Mi piacerebbe tanto essere lì…
Secondo me questa è un ottima opportunità per la città, per farsi conoscere anche a quella porzione di pubblico che magari non l’aveva presa in considerazione mentre per Dior è un bellissimo contesto dove organizzare una sfilata.
Visto in diretta su INSTAGRAM. Mi è piaciuta moltissimo la location e come hanno saputo rendere chic un allestimento che poteva sembrare troppo eccessivo. Bravi tutti! E poi la cornice è stupenda.
Chissa’ se attraverso questi tipi di eventi anche la nostra Italia riprenda ad avere turisti e ad essere apprezzata per tutte le sue magnifiche cittdine!
Ho visto qualche immagine in tv e sui social e l’ho trovata stupenda! Questo genere di eventi sono straordinari e poi in Italia assumono ancora più valore.