Meno turistica e più tradizionale della vicina Ponza, l’isola di Ventotene sorprende chiunque con i colori accesi delle sue piccole case, il calore della sua gente quasi partenopea, le spiagge scure vulcaniche e l’atmosfera d’altri tempi che si respira.
Ma Ventotene non è solo un’isola meravigliosa. È il luogo dove sono state poste le basi per la costituzione dell’Unione Europea. È il posto giusto per ritrovare le proprie radici con lo sguardo rivolto verso orizzonti infiniti.
Ho avuto la fortuna di visitare l’isola durante il Road to Rome promosso da AEVF, l’Associazione Europea delle Vie Francigene con la quale Ventotene ha parecchio in comune (ad esempio, i valori europeisti).
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Info utili e consigli
Ventotene è raggiungibile tutto l’anno dal porto di Formia, in estate i collegamenti partono anche dai porti di Terracina, Anzio, Napoli, Ischia.
Il turismo legato all’isola è prevalentemente balneare, quindi è nei mesi estivi che si concentra la quasi totalità del flusso. Per evitare il caos, meglio pianificare il viaggio a Ventotene durante la settimana oppure nei weekend di giugno e settembre.
Dal 10 al 20 settembre si celebra Santa Candida, patrona dell’isola. I festeggiamenti si concludono con un suggestivo lancio di mongolfiere di carta velina e rappresentano uno dei momenti migliori per organizzare un viaggio a Ventotene.
faro di Ventotene
La storia dell’isola di Ventotene
Ventotene era già nota ai tempi degli antichi romani: alcuni imperatori erano soliti inviare in esilio sull’isola personaggi scomodi. Giulia fu esiliata dall’imperatore Augusto (suo padre), Tiberio esiliò la nipote Agrippina e Nerone la sua prima moglie Ottavia.
Fino al 1771 Ventotene rimase disabitata, finché Ferdinando IV di Napoli decretò il trasferimento sull’isola di coloni provenienti da Ischia e Torre del Greco (ecco spiegata la cadenza quasi napoletana della popolazione locale).
L’isola di Ventotene tornò ad essere luogo d’esilio negli anni Quaranta, quando alcuni antifascisti vennero rinchiusi nel carcere borbonico. Tra questi, Sandro Pertini, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi.
Proprio questi ultimi due, durante il confino politico redassero il Manifesto di Ventotene, ancora oggi considerato uno dei testi più importanti per la costituzione dell’Unione Europea. Nel 2021 ricorre l’80esimo anniversario dalla redazione del documento, forte testimonianza dell’ideologia europeista e dei valori umanistici su cui si fonda.
Isola di Ventotene: cosa vedere e cosa fare
L’isola è molto piccola ma ricca di tesori naturalistici, storici ed archeologici risalenti all’epoca romana e al periodo borbonico.
Di seguito, un vademecum delle attrazioni da non perdere quando si capita da queste parti.
Porto Romano
Il Porto romano è la prima immagine di Ventotene che scorgono i turisti in approdo. Chiamato anche Porto Vecchio, è stato ricavato dalla roccia tufacea presente sull’isola. L’opera fu probabilmente conclusa già in epoca augustea, quando Ventotene venne annessa alle altre proprietà imperiali.
Il porto è stato realizzato in maniera tale da consentire l’accesso anche in condizioni di tempo avverse, grazie alla conformazione che garantisce una protezione contro tutti i venti.
Saline romane
Nell’antica Roma, possedere sale significava possedere ricchezza. L’elevata importanza che si riconosceva a questa materia prima è testimoniata dalla creazione della Via Salaria. Nei pressi della zona del porto romano sono ancora visibili le antiche saline di Ventotene, che producevano abbastanza sale da rifornire tutta l’isola. Poiché il salgemma era piuttosto difficile da reperire, veniva estratto e successivamente esportato anche oltremare a prezzi elevati.
Villa Giulia di Punta Eolo
Sono giunti fino a noi i resti della bellissima e sfarzosa villa imperiale voluta da Ottaviano Augusto, inizialmente pensata per essere la sua residenza estiva. In seguito, invece, venne utilizzata per esiliare diverse donne appartenenti alla famiglia Giulia e a quella Flavia: la stessa Giulia, Agrippina Maggiore, Ottavia, Flavia Domitilla.
Ancora ben visibile è l’area delle terme, con le strutture del calidarium, tepidarium, e frigidarium che affacciano sulla vicina isola di Ponza.
Museo Civico Archeologico e Storico dell’isola di Ventotene
Il Museo Archeologico di Ventotene, nato nel 1983, conserva importanti reperti di epoca romana provenienti da scavi sull’isola e rinvenimenti subacquei. È situato all’interno del Castello Borbonico, oggi sede del Municipio.
Nella saletta d’ingresso è esposto un grande plastico dell’isola in età augustea. Le prime tre sale ospitano reperti di provenienza subacquea come anfore e reperti provenienti da relitti.
La quarta e la quinta sono interamente dedicate alla descrizione della villa di Punta Eolo. La sesta raccoglie plastici ricostruttivi delle cisterne romane, degli impianti termali di villa Giulia, il rilievo in marmo dello stemma borbonico e un sarcofago del II secolo d.C.
Carcere Borbonico di Santo Stefano
Fortemente voluto da Ferdinando I delle Due Sicilie, il Carcere Borbonico è parte della Riserva Naturale Statale e Area Marina Protetta Isola di Ventotene e Santo Stefano. Costituisce un esempio unico in Italia: era, infatti, un carcere di massima sicurezza ispirato al modello del Panopticon di Jeremy Bentham, secondo cui i detenuti disposti nelle proprie celle a semicerchio potevano essere controllati da un’unica persona presente al centro della struttura e così distolti – sapendo di essere controllati – dal compiere atti malvagi.
Il carcere borbonico cadde in disuso nel 1965.
Vari tentativi di ristrutturazione si sono succeduti fino al 2020, quando il Governo ha deciso di recuperare il carcere in un’ottica europeista e mediterraneocentrica, trasformandolo in un centro di alta formazione. Nel 2021 è stato bandito da Invitalia il concorso internazionale di progettazione.
Per le strade dell’isola di Ventotene restano ancora delle targhe che testimoniano la presenza del carcere e dei detenuti.
Le spiagge di Ventotene
Seppur ricca di storia, Ventotene è un’isola e come tale non tradisce la sua natura legata al mare.
Lungo le sue coste si susseguono una serie di calette dall’acqua cristallina, raggiungibili in barca o in canoa come Cala Battaglia, Punta Pascone, le Sconciglie (dove secondo la leggenda le sirene ammaliavano Ulisse con il loro canto), Parata Grande, Parata della Postina. Purtroppo, ora sono quasi tutte chiuse al pubblico per pericolo frane.
Di seguito, invece, le due spiagge più suggestive dell’isola di Ventotene, facilmente accessibili.
Cala Nave
Bandiera blu anche nel 2021, la spiaggia più famosa di Ventotene è Cala Nave, così chiamata per via dello scoglio a forma di nave che ruba la scena.
Fondale basso, mare quasi sempre calmo e sabbia vulcanica. Ci si arriva a piedi dal centro abitato, si possono noleggiare ombrelloni, lettini, pedalò e persino canoe.
In alta stagione è piuttosto affollata, ma si riesce a trovare spazio anche nei pressi della scogliera sotto all’iconico faro di Ventotene.
Cala Rossano
Meno estesa ma più larga rispetto a Cala Nave, Cala Rossano è l’altra famosa spiaggia di Ventotene facilmente raggiungibile a piedi dal porto. È dotata di ristorante e offre ai turisti la possibilità di noleggiare degli ombrelloni. Forse meno scenografica della prima, resta un buon compromesso tra la qualità delle acque e un minore affollamento nei mesi estivi.
L’isola di Ventotene è solo una delle meraviglie che meritano di essere scoperte durante un viaggio nella Riviera di Ulisse, protesa tra mare, natura e archeologia.